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Sole 24 Ore - IRIDEOS, su Cloud e Data Center la scommessa per il 2021

22 dicembre 2020 - 11:28Dicono di noi
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Ingresso nel comitato tecnico di GAIA-X. Al via un nuovo datacenter.

Spinta su cloud e datacenter. È così che Irideos, portata a casa la riorganizzazione che ne ha fatto un polo delle tlc nel B2b, punta alla crescita organica nel 2021 e al miglioramento dell'Ebitda. Il tutto con un fiore all'occhiello: essere la prima azienda italiana entrata nel comitato tecnico di GAIA-X, progetto per portare il cloud "europeo" a competere con i colossi Usa. «Nel 2020 abbiamo avuto ricavi in linea e margini in miglioramento. Ora abbiamo un piano organico di crescita. Che vuol dire andare a guadagnare quote di mercato» spiega il ceo Irideos Danilo Vivarelli che da un anno e mezzo guida la società controllata al 78,3% da F2i Sgr, con il 19,6% in mano al fondo Marguerite. Questo "polo" creato nel 2018, ha significato il rientro di F2i nelle Tlc, con focus su aziende e PA, mettendo insieme asset e attività di Infracom, KPNQwest Italia, MC­link, BiG TLC, Enter e Clouditalia.   Nei giorni scorsi Irideos ha inaugurato un nuovo datacenter (Avalon 2) che costituisce la prima estensione di Avalon Campus, il datacenter di Irideos che permette a oltre 155 operatori nazionali, internazionali e OTT di scambiarsi quantità di traffico Internet collegando i propri apparati di rete con migliaia di collegamenti in fibra. «Per i datacenter ­ - precisa Vivarelli - ­ la domanda è ulteriormente cresciuta con l'improvvisa accelerata della transizione digitale innescata dall'attuale pandemia». I margini di miglioramento sul punto sembrano esserci dal momento che il 30% del giro d'affari (nel 2019 il valore della produzione si è attestato sui 225 milioni, con fatturato core di 194 milioni cui si unisce il wholesale) deriva dall'attività cloud e datacenter. E in questo quadro per Irideos la partecipazione nel comitato tecnico di GAIA-X rappresenta un plus. «Far parte, come unica azienda italiana, del comitato tecnico di GAIA-X­ conferma Vivarelli ­ consente di essere parte attiva in questo processo di autonomia digitale che non può prescindere da una cooperazione internazionale». I dati, «oggi più che mai informazione da tutelare, è fondamentale che restino in Europa e siano soggetti a regolamentazione condivisa tra gli Stati membri».   Su un altro versante Irideos, assieme a Colt, Intred, Retelit e Unidata, ha scritto al Governo, firmandosi come Fiber Alliance, chiedendo di valutare a fondo il disegno della rete unica che potrebbe lasciare a Tim un monopolio. «L'eventuale soluzione perla Rete Unica ­spiega Vivarelli al Sole 24 Ore deve garantire un'equa concorrenza sui mercati business e wholesale e assicurare che non ci sia discriminazione nell'accesso alle reti. I presidi di  regolamentazione e di vigilanza devono essere rafforzati, in modo particolare nel caso in cui si vada verso un operatore verticalmente integrato».
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